Cos’è il Last Mile Delivery e come funziona
Dalla scaffalatura dell’ultimo magazzino al retro del camion, e poi via fino alla porta di casa. Questo segmento di percorso è chiamato “last mile” o “ultimo miglio” del processo di consegna. Il nome è una convezione: il tratto si può estendere per più di miglio (1,6 km nel sistema metrico decimale).
Come sa chi si trova a tracciare un ordine online, questo è il momento più critico della delivery: i ritardi si accumulano in modo inspiegabile. Può capitare che un pacco impieghi una sola giornata per percorrere 300 km e arrivare al centro di smistamento della nostra città. Da lì alle nostre trepidanti mani il tempo si dilata.
Come mai? Cerchiamo di chiarire cosa accade durante l’ultimo miglio e perché questo segmento gioca un ruolo fondamentale nelle consegne.
Come funziona il last mile delivery
L’ultima tappa che porta il prodotto dal più vicino centro di smistamento alla destinazione finale: questa è la definizione di “last mile delivery” nella gestione della supply chain.
Questa tappa include una sequenza di operazioni:
- Il pacco viene inserito in un sistema centralizzato di tracking
- Il pacco arriva all’hub di smistamento
- Qui viene assegnato al personale in base ai percorsi e agli indirizzi dei destinatari
- Prima di essere caricato sul veicolo, il pacco viene scansionato per controllare che non venga perso
- Il pacco arriva alla destinazione finale, il venditore riceve la prova di consegna
Quali sono le criticità del last mile delivery
Negli ultimi anni le consegne b2c sono aumentate a causa delle mutate abitudini di acquisto: una trasformazione che ha visto il suo picco durante la pandemia. Grazie alla sempre più ampia reperibilità di prodotti online, ai prezzi competitivi e alle disponibilità inesauribili, sempre più consumatori scelgono di acquistare sul web. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2C, nel 2022 gli acquisti online valgono 48,1 miliardi di euro: un aumento del 20% rispetto al 2021.
Con la crescita degli acquisti online, anche le aspettative sono sempre maggiori: i consumatori esigono una consegna economica - anzi, gratuita - e rapida.
Questi due aspetti, il costo e la rapidità, sono proprio i problemi principali dell’ultimo miglio: questa sezione della consegna è molto costosa ed estremamente inefficiente. Andiamo a vedere perché.
Basta pensare al traffico e alla congestione delle città che causano ritardi e fanno saltare la pianificazione, o alle zone rurali dove spesso si deve consegnare solo un pacco nel raggio di molti chilometri, costringendo il mezzo ad un viaggio quasi a vuoto. Va ancora peggio quando il destinatario non è presente all’indirizzo di destinazione per ricevere il prodotto: le consegne fallite sono uno spreco di tempo e risorse.
L’inefficienza si riflette sul costo dell’ultimo miglio. Infatti, secondo Business Insider, in questa parte della consegna converge il 53% dei costi della spedizione: questo significa che l’ultimo segmento costa all’azienda oltre la metà dell’intero viaggio.
Oltre ai costi aziendali, dobbiamo considerare anche i costi ambientali di viaggi non a pieno carico, o molteplici viaggi per tentare una consegna.
Le sfide del last mile delivery sono dunque la riduzione al minimo dei costi, per l’azienda e per l’ambiente, e il miglioramento dell’efficienza.
3 trend del last mile delivery nel 2023
Per risolvere le criticità dell’ultimo miglio, le aziende di trasporti e logistica stanno sperimentando e mettendo in atto diverse soluzioni.
Consegna programmata o on demand delivery
Le consegne fallite sono uno dei grandi problemi del last mile. Invece di tentare la consegna e sperare di trovare qualcuno all’indirizzo del destinatario, la consegna on demand lascia scegliere al destinatario in base ai suoi orari e disponibilità.
Il funzionamento è molto semplice
- All’arrivo nel centro di smistamento il destinatario viene notificato
- Il destinatario sceglie lo slot di tempo in cui effettuare la consegna
- Spesso il destinatario può anche cambiare l’indirizzo di consegna, o segnalare il ritiro presso un centro.
- Il pacco parte dal centro di smistamento, ottimizzando il tragitto in base a altre consegne.
Locker
Il prodotto viene inserito in un locker, un armadietto sicuro, accessibile solo tramite un codice. Questa soluzione è molto popolare nelle grandi città, poiché presenta vantaggi sia per le aziende che per i consumatori.
- Il ritiro è flessibile: il destinatario può prelevare in sicurezza il prodotto in qualsiasi orario e giorno, anche di sera e nel fine settimana.
- L’azienda di logistica può ottimizzare i costi, depositando più prodotti in un punto di ritiro, e eliminando il problema delle consegne fallite.
Droni automatizzati
Velocizzare le consegne, togliere traffico dalle città, diminuire i costi ambientali: l’idea di affidare l’ultimo tratto delle consegne ai droni stuzzica molte aziende e imprenditori, da anni ormai al lavoro per sviluppare prototipi in grado di volare ed effettuare la delivery senza guida.
Alcuni degli ambiti che potrebbero trarre maggior beneficio da questa innovazione sono la sanità e il settore farmaceutico. Basti pensare alla difficoltà di consegnare medicinali essenziali in un tempo rapido a persone con limitata mobilità, o a chi vive in comunità remote difficilmente raggiungibili - ad esempio nei paesi di montagna: in questi casi raggiungere la farmacia più vicina diventa un vero e proprio viaggio. La consegna tramite drone poterebbe essere la soluzione più adatta.
Ovviamente, ci sono criticità da risolvere: il rischio di collisioni con edifici, infrastrutture e persone. Per questo, le sperimentazioni degli ultimi anni si sono svolte in località remote dell’Africa e dell’America del Nord, dove sono stati consegnati con successo medicinali e vaccini con l’uso di droni automatizzati. Certo, la consegna di un libro o di un paio di scarpe via drone sembra ancora fantascienza!