Obblighi di conservazione del materiale gestito da questo organo
Quali sono gli obblighi di conservazione e distruzione documenti per i curatori fallimentari? Sono diversi rispetto ad altri? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Cosa fa un curatore fallimentare
Il curatore è l’Organo del fallimento, a cui è affidato il compito di gestire la procedura e amministrare il patrimonio dell’imprenditore fallito al fine di liquidare l’azienda e i creditori.
La legge fallimentare prevede che il tribunale che dichiara il fallimento nomini contestualmente anche un professionista che viene investito della qualifica di pubblico ufficiale e a cui viene affidata l’amministrazione del patrimonio fallimentare.
Al curatore fallimentare spetta il compito di predisporre il piano di liquidazione, la formazione del progetto di stato passivo, le comunicazioni ai creditori e ai titolari di diritti sui beni del fallito, oltre che gestire e raccogliere tutta la documentazione inerente all’azienda.
Quali documenti deve conservare un curatore fallimentare
Un curatore fallimentare deve essere in possesso e conservare correttamente tre tipi di documentazione:
1.La documentazione del fallito che recupera al momento dell’inventario
Questi documenti vanno riconsegnati al fallito tornato in bonis, così come vanno restituiti e consegnati all'ex fallito tutti i beni ancora sussistenti al termine dello spossessamento.
2.La documentazione compresa nel fascicolo fallimentare (domande di insinuazione, istanze del curatore, ordinanze di vendite, decreti di trasferimento, relazioni del curatore, ecc.)
I documenti compresi nel fascicolo fallimentare invece vanno conservati, dopo la chiusura del fallimento, presso gli archivi del tribunale.
3.La documentazione riguardante la contabilità del fallimento (le scritture contabili richieste per la procedura, gli originali delle lettere, dei telegrammi, delle fatture ricevute e copia di quelle spedite ecc.), copie degli atti del curatore ecc.
Questi ultimi documenti vanno conservati dal curatore per dieci anni come fissato dall'art. 2220 c.c. e fino a quando non siano definiti gli accertamenti relativi al corrispondente periodo di imposta.
Restituzione o distruzione dei documenti: questo è il problema
Trascorso un decennio, il curatore può procedere in modo legittimo alla distruzione delle scritture e dei documenti contabili, salvo la presenza di ipotesi di ultrattività.
Il curatore può scegliere anche di restituire tutta la contabilità al fallito alla chiusura del fallimento. Solitamente questa opzione non è percorribile, perché l’ex fallito (o l’ex-amministratore) non ha l’obbligo (o spesso l’interesse) a ritirare i documenti che non deve più conservare obbligatoriamente.
Quella della distruzione resta quindi la strada più veloce, sicura ed efficace per avere la certezza che i documenti sensibili riguardanti l’azienda fallita non vengano persi o finiscano nelle mani sbagliate.
Il metodo FV Logistica per la distruzione dei documenti certificata
Siamo organizzati per far fronte ad ogni esigenza di distruzione documenti. Grazie ai nostri mezzi, quando la quantità di documenti da distruggere è molto elevata, possiamo venire direttamente da te e procedere all’eliminazione sotto il tuo diretto controllo.
Quando invece la quantità è minore, puoi scegliere di venire tu da noi, oppure affidarci il ritiro.
Abbiamo quattro nuovi servizi che possono fare al caso tuo, basta solo scegliere!
Contattaci per un’offerta!